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29.12.2013 23:25———
TELEMEDICINA: Telemedicina - Ministero della Salute
Nell’ambito dell’attuazione dei servizi di sanità in rete, assume grande rilevanza la definizione di modalità tecnico-organizzative finalizzate a consentire l’integrazione socio-sanitaria ed a sostenere forme innovative di domiciliarità.
I servizi di telemedicina possono rappresentare, in questo senso, una parte integrante del ridisegno strutturale ed organizzativo della rete di assistenza del Paese. La telemedicina può in particolare contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e consentire la fruibilità di cure, servizi di diagnosi e consulenza medica a distanza, oltre al costante monitoraggio di parametri vitali, al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni in persone a rischio o affette da patologie croniche.
Con particolare riferimento all’invecchiamento della popolazione e all’aumento della cronicità delle patologie, la sanità in rete può essere sinergica a interventi di telemedicina nelle attività di prevenzione.
Ciò può essere utile soprattutto per categorie identificate a rischio, in quanto, ad esempio, affette da patologie cardiovascolari. Questi pazienti, pur conducendo una vita normale, devono sottoporsi ad un costante monitoraggio di alcuni parametri vitali, al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni.
L’interdisciplinarietà offerta dalla sanità in rete permette in questo caso di fornire al paziente un servizio migliore, attraverso una più rapida disponibilità di informazioni sullo stato della propria salute, consentendo di accrescere la qualità e tempestività delle decisioni del medico, particolarmente utili in condizioni di emergenza-urgenza.
La telemedicina, nel rappresentare uno dei principali ambiti di applicazione della sanità in rete, offre potenzialità di grande rilevanza soprattutto in termini di accresciuta equità nell’accesso ai servizi socio-sanitari nei territori remoti, grazie al decentramento e alla flessibilità dell’offerta di servizi resi, la cui erogazione viene resa possibile grazie a forme innovative di domiciliarità.
La telemedicina permette di ridistribuire in modo ottimale le risorse umane e tecnologiche tra diversi presidi, consentendo di coprire la necessità di competenze professionali spesso carenti ed assicurare la continuità dell'assistenza sul territorio. Grazie alla disponibilità di servizi di teleconsulto inoltre, la telemedicina può offrire un valido supporto ai servizi mobili d’urgenza, attraverso la riorganizzazione dei servizi sanitari, eventualmente mediante l'utilizzo di risorse cliniche a distanza, anche dislocate direttamente a bordo delle ambulanze.
Per le motivazioni sopra rappresentate, è quindi fondamentale attuare iniziative volte a promuovere concretamente lo sviluppo della telemedicina sul territorio nazionale.
La Commissione Europea attribuisce una particolare rilevanza al tema della Telemedicina. In particolare, attraverso la Comunicazione (COM-2008-689), del 4 novembre 2008, recante “Telemedicina a beneficio dei pazienti, sistemi sanitari e società”, vengono individuate una serie di azioni che coinvolgono tutti i livelli di governo, sia in ambito comunitario che dei singoli Stati Membri, volte a favorire una maggiore integrazione dei servizi di Telemedicina nella pratica clinica, rimuovendo le principali barriere che ne ostacolano la piena ed efficace applicazione.
Diverse sono, inoltre, le esperienze compiute in tal senso nelle Regioni italiane, molte delle quali volte ad offrire l’assistenza socio-sanitaria presso il domicilio del cittadino.
Con l’obiettivo di analizzare in modo sistematico i servizi di home care realizzati sul territorio e diffondere le buone pratiche sotto il profilo organizzativo, clinico-assistenziale, tecnologico ed economico, nell’ambito della telemedicina, il Ministero della salute ha stipulato, nel 2007, una convenzione con la Regione Emilia Romagna, oggetto di successivi rinnovi, per la realizzazione dell’Osservatorio nazionale per la valutazione ed il monitoraggio delle applicazioni eCare. All’Osservatorio partecipano le Regioni Toscana, Liguria, Marche, Campania e, dal 2009, anche le Regioni Veneto e Sicilia. Dal 2011 partecipa anche la Regione Lombardia.
Con il duplice obiettivo di disporre di informazioni di dettaglio sullo stato dell’arte delle progettualità di telemedicina in atto sul territorio, anche in risposta a quanto previsto dalla Comunicazione europea sopra richiamata, ed in accordo con il Coordinamento della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e Province autonome, gli ambiti di rilevazione previsti nell’Osservatorio sono stati opportunamente estesi, al fine di ricomprendere tutte le tipologie di servizi di telemedicina. L’alimentazione sistematica e continuativa dell’Osservatorio eCare così esteso, da parte delle Regioni, consentirà non solo di disporre di informazioni di dettaglio sullo stato dell’arte delle progettualità di telemedicina in atto sul territorio, ma anche di misurare e valutare nel tempo i risultati effettivamente conseguiti sul territorio nel percorso di sviluppo della telemedicina.
Sulla base dei progetti censiti nell’Osservatorio eCare, che risultano essere in oltre la metà dei casi pienamente operativi, emerge a livello nazionale, seppure con minime differenze tra le aree nord, centro, sud e isole del Paese, che i servizi di teleconsulto, la telediagnosi, il teleconsulto specialistico (second opinion) ed il telemonitoraggio risultano essere quelli più diffusi. Più contenuto invece il livello di diffusione per il telesoccorso e la telesorveglianza. La teleriabilitazione, infine, presenta allo stato attuale un livello di diffusione residuale.
Inoltre, anche il Ministero della salute ha dato corso a varie iniziative in questo ambito, ad oggi concluse, tra le quali, ad esempio:
· Rete Tumori Rari: per la collaborazione permanente tra strutture oncologiche italiane volta al miglioramento dell'assistenza ai pazienti con "tumore raro"
· Telemedicina piccoli comuni lombardi (TELEMACO): con l’obiettivo di assicurare l’assistenza sanitaria in loco alla popolazione residente affetta da patologie croniche
· Rete a banda larga per gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico: per l’interconnessione fra centri di eccellenza nella prospettiva di garantire servizi di telemedicina, teleconsulto, telediagnosi e teleassistenza
· Telemedicina nell'Arcipelago Eoliano (Eolienet): per consentire al personale medico operante in situazioni logistiche disagiate di fornire ai cittadini adeguata assistenza sanitaria, limitando gli spostamenti verso strutture sanitarie remote.
Al fine di supportare un impiego sistematico della telemedicina nell’ambito del SSN e di dare attuazione a quanto previsto nella citata Comunicazione europea, presso il Consiglio Superiore di Sanità è stato istituito, in data 24 febbraio 2011, un apposito Tavolo tecnico sulla telemedicina con l'obiettivo di predisporre apposite Linee di indirizzo nazionali, finalizzate a delineare un quadro strategico nel quale collocare gli ambiti prioritari di applicazione delle telemedicina, analizzare modelli, processi e modalità di integrazione dei servizi di telemedicina nella pratica clinica, definire tassonomie e classificazioni comuni, oltre ad aspetti concernenti i profili normativi e regolamentari e la sostenibilità economica dei servizi e delle prestazioni di telemedicina.
Il predetto Tavolo tecnico ha completato i lavori e in data 10 luglio 2012 il Consiglio Superiore di Sanità ha approvato le Linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina.
Il documento, attualmente in corso di condivisione con le Regioni, fornirà indirizzi per la definizione di modalità tecnico-organizzative comuni a supporto dello sviluppo della Telemedicina a livello nazionale.